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Visualizzazione dei post da 2017

Bisognerebbe imparare a fermarsi.

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Come credo tutti quanti, in particolare ogni mamma, sono rimasta violentemente colpita dalla tragedia della bimba scordata in auto nei giorni scorsi. Credetemi inorridisco solo a pensare di aver scritto l'ultima frase. Davvero, io è una cosa che non mi riesce di concepire. Ho letto con attenzione, partecipazione, irritazione, dolore e rabbia e fastidio ogni nuovo post sui social; non so nemmeno perché ne sto scrivendo perché la mia tendenza è quella in genere dell'osservazione.  Ma. Ma mi vien da chiedermi se, ultimamente, non stiamo trascendendo. Ci sentiamo tutti autorizzati a dire la nostra, a volte con una cattiveria inaudita, a volte con sentenze o superficialità spaventose. Ho sempre la sensazione di leggere non tanto parole, ma sentimenti repressi, rabbia e opinioni che non si è più capaci di esternare se non su una pagina di facebook o di twitter. Salvo poi pubblicare foto idilliache su Instagram.  Insomma, cos'è che ci sfugge? Cos'è che ci sta

Mettere ordine

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Per una volta - e non so se è meglio o peggio - non parlo di riordinare una stanza, una libreria, una casa. O forse invece sì? Magari è semplicemente una buona terapia? Sto attraversando un periodo un po' ingarbugliato e mi chiedevo da che parte iniziare, dove sbuca il bandolo della matassa?  Leggo spesso storie di successo, le trovo terribilmente di ispirazione, sia per quanto riguarda la vita personale che la carriera. Mi sembra che tutte abbiano poi un fondo comune. Si legge, più o meno tra le righe, che a un certo punto tutti questi personaggi abbiano deciso di dare una svolta alla loro vita, di cambiare, di migliorarsi. Mi chiedo: da dove nasce il cambiamento? E se, soprattutto, uno è avvezzo al cambiamento, alla ricerca, all'aspirazione al miglioramento, qual è allora il vero cambiamento? Forse può essere in quel caso un fermarsi? Uno stop, una pausa? Non so, mi sento esausta, forse è anche la primavera. Credo che davvero il quid sia mettere ordine . Ripren

Non ditemi più

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Non ditemi più che devo fare questo o quello. Che per me è meglio una cosa o l'altra. Che  una parola è buona o forse mai più. Non dite. Non parlate. Non azzardatevi più a santificare, a proclamare, dall'alto dei vostri falsi successi, dall'apice della vostra tronfia ingordigia. Non ditemi più. Ché tanto non ascoltate. Ché tanto non osservate. Perché soltanto tutti voi giudicate. Lasciate andare chi non vuole nulla, dimenticate chi non mente e non fa, chi non urta e non provoca danno. Non danneggiate chi cerca di restare in piedi, non toccate chi solo ha bisogno di respirare, di non essere mosso, sporcato, umiliato. Non fate affari con noi, non coinvolgete chi ormai non può più. Lasciate le spine, tutte, che affondino in un cuore martoriato e provato che ormai non vuole parlare, non vuole ribattere. Un cuore che oggi più non può riaffermare e pulsare, giustificare, spiegare, capire. Lasciate cadere queste lacrime di frustrazione, di orgogli

Domande... E risposte?

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Questo è uno di quei periodi. Ma stavolta mi ha preso proprio male. Forse che è arrivato il conto degli ultimi cambiamenti, delle fatiche dell'ultimo anno. Forse invece è solo la primavera che è arrivata di botto e come sempre porta in sé un rigenerarsi, un rinnovarsi, e a me questa cosa, qualcuno non lo sa?, mi manda fuori di testa. Oppure, chissà, è semplicemente arrivato il momento. Quell'attimo in cui qualche bilancio bisogna farlo e fermarsi a fare due riflessioni. Prendiamo il blog, AD ESEMPIO. E' qualche mese che mi scervello sul mio blog, sulla mia ormai quasi abituale assenza, sugli innumerevoli post iniziati con: 'Sì, lo so, è una vita che non scrivo'. Perché? Sapete, non è una domanda sciocca, perché ho sempre scritto poco nei periodi di intenso lavoro, quando tra mobili o consulenze o corsi non avevo tempo di aggiornare. Ma ora non è un periodo di intenso lavoro, anzi. Sono semitranquilla. E questo blog, beh, è la mia creatura. Nessuno

Vorrei un giratempo.

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Capita anche a voi? Capita anche a voi di girarvi e sbam! son passati 4 mesi?  No perché io inizio a preoccuparmi! Vorrei evitare la solita tiritera sul fatto che sono ormai mesi, davvero, che non aggiorno il blog, ma poi ci metto il naso e mi scende la gocciolina fredda sulla fronte perché mi chiedo: "Caspita, ma cosa ho fatto in tutto questo tempo?". E lì mi si aprono infinite risposte. Diciamo che, ad esempio, nelle ultime tre settimane a tempo rubato (sì, né tempo pieno né tempo perso, ma tempo RUBATO ad altre cose!) abbiamo ristrutturato il bagno grande. Tutto è partito da uno sclero improvviso - troppo a lungo rimandato questo inizio! - e così come al solito non ho le foto di un 'prima', quindi è forse inutile che posto quelle del 'dopo'. E già questa cosa mi fa indiavolare: come fate voi, tutte mie amiche e non, blogger, social, hobbiste o professional, a ricordarvi ogni volta di fotografare i 'prima'??? Perché io da sempre m