Storia di Valentina (un breve racconto d'amore)
Esattamente un anno fa ho ricevuto in dono un'orchidea.
È stata una sorpresa, talmente inaspettata che mi ha emozionato fino a farmi tremare il cuore. Un pensiero per me, spontaneo e romantico, nel giorno degli innamorati... Che gioia!
Poi mi si è gelato il sangue.
Un'orchidea, oddio!
Il fiore più difficile da curare e far sopravvivere, almeno per quanto ne so io. Un'orchidea. E chi ha mai avuto un'orchidea?
Non avevo la più pallida idea di come trattarla.
Un solo pensiero, fisso: questa pianta NON DEVE morire. Non per la mia incapacità.
Il fiore che mi è stato regalato è diventato subito il simbolo del mio fresco amore, un amore che tentava di trovare il suo spazio in mezzo a innumerevoli difficoltà e ostacoli. In mezzo a dolori e desiderio di rinascita. L'ho pensato subito: se la pianta muore è di cattivo auspicio.
Ma io stavo lottando con tutta me stessa per consentire al mio amore di fiorire e di resistere, nonostante i condizionamenti della vita e tutti gli strascichi che ancora incombevano e frenavano. "Così sarà" mi sono detta. "Così sarà anche per te, cara orchidea".
E allora ho iniziato. Ho iniziato a informarmi, a cercare di capire quali fossero le azioni immediate da fare. Innanzitutto, il posto giusto dove collocarla. Boh. Proviamo.
Subito dopo: vai al vivaio e compra un vaso trasparente e drenante, così tieni d'occhio le radici. Compra anche il terreno specifico. Innaffia poco, solo quando le radici diventano grigette.
Perfetto. Ora sei a posto. Ero convinta.
Poi, dopo qualche giorno, i fiori hanno iniziato ad appassire.
"Magari è il travaso" mi ripetevo. "Magari tra qualche giorno si riprendono".
Macché. Dopo una settimana i fiori erano caduti tutti, e la mia disperazione si era impennata. Guardavo la pianta sconsolata, in attesa di segni di morte certa, che però non riconoscevo.
Attendevo, attendevo.
Nel frattempo il mio amore si faceva complicato, crisi e tensioni sbocciavano molto più spesso di prima. Guardavo l'orchidea e mi chiedevo se i miei pensieri fossero stati profetici.
"No, io non mollo" ho pensato una mattina, mentre ero particolarmente sconsolata.
E così ho iniziato a crederci ancora di più, a fidarmi ancor più di me stessa. Ad ascoltare, a osservare.
Ho preso l'orchidea e l'ho spostata, l'ho piazzata sul tavolino della cucina, la zona più soleggiata e calda della casa. Nel posto peggiore che avrei potuto scegliere, naturalmente, lì dove sta in mezzo alle balle nella maniera più esplicita e incoerente. Ma quello è diventato il suo posto.
Nel frattempo nella mia testa e non solo la piantina è stata battezzata, è diventata Valentina. Un nome che è sorto così, il più ovvio, quello che mi avrebbe sempre ricordato di un dono del giorno dell'amore.
E poi è iniziata una lunga trafila di preghiere e discorsi tra me e lei, in corso soprattutto la mattina durante la colazione; momenti di confessioni e di autoanalisi, di lucidità e di sconforto, a volte. Però Valentina continuava a non dare segni di premorienza.
Finché, una mattina, è spuntato qualcosa tra le foglie.
Allora sei viva!
Sì, era viva, e quel "qualcosa" piano piano si è trasformato in una nuova foglia, cicciosa e verde brillante.
È stato in quel momento che ho attraversato un periodo nero, nero buio, che mi ha fatto vacillare. Ma ricordo che, quando la paura o l'orgoglio cercavano di prevalere in me, guardavo la nuova foglia e mi facevo forza.
"Se ce la fai tu ce la faccio anche io."
Ho tenuto duro. Anche quando ho preso decisioni che mai avrei pensato, che fino ad allora si erano scontrate con i miei principi.
Ma oggi so che è stato un bene. E che non c'era alternativa, perché l'amore che provo andava difeso e tutelato. In alcuni momenti è stato faticoso, forse, ma d'altra parte quello che è tornato, che torna, mi rende più ricca e felice. Soprattutto, in pace.
Così, quando circa due mesi fa qualcos'altro è comparso su un rametto, e poi su un'altro e su un'altro ancora, ho esultato.
Quando ho capito che erano boccioli mi sono commossa.
"Ce l'abbiamo fatta" le ho detto. "Abbiamo dovuto imparare come assestarci, ma ci stiamo riuscendo".
E oggi, dopo un anno, festeggiamo San Valentino di nuovo in fiore.
Più forti, più consapevoli.
Felici
L'amore vale sempre la pena.
Auguri a tutti gli innamorati!
L.
Meravigliosa storia vera , credere nell'amore , ecco il significato di questa orchidea .
RispondiEliminaSì. Credere nell'amore.
EliminaHo sempre avuti problemi con le orchidee, ma devo dire che anche la mia che ho spostato in cucina, oggi ha dei bellissimi fiori... proprio come la tua stava per finire nel bidone del verde...
RispondiEliminaL'amore vince sopra tutto, una frase che ho sempre apprezzato molto, oggi aggiungo altre due frasi:
L'amore è al di là della paura.
Di "non amore", si muore.