I figli crescono, le mamme imbiancano

Ok, l'imbiancatura per quanto mi riguarda è arrivata da un bel pezzo, e in fondo non l'ho mai considerata un gran problema, a parte la seccatura di dover ricorrere a tinte periodiche eccetera. E, sì, anche io ho valutato di lasciarmi la testa argentata, come certe signore che fanno un figurone con i loro bellissimi capelli bianchi, ma purtroppo non riesco a vedermi con un contorno di capelli chiari. 

Ho capito però negli ultimi tempi che questi sono solo dettagli. Non sono pochi, per carità: i capelli bianchi, la pelle che è cambiata, qualche disturbo nuovo che ogni tanto salta fuori, le articolazioni che sentono il freddo più di prima e, soprattutto, la vista che cala (e questo, per me in particolare, è sinceramente il disturbo più fastidioso, dato che ho sempre fogli scritti sotto il naso). Eppure, ripeto, sono tutti dettagli: il vero invecchiare, mi rendo conto, è ben altro; è il gran desiderio a volte di mollare la spugna. E' la tentazione di lasciarsi andare e lasciare le cose andare come vanno, inerti, limitandosi a subire gli eventi. E' la sensazione che "tanto è sempre andata così". E' il terrore del cambiamento (sì, non più una 'normale' paura, ma un vero e proprio terrore!). E' l'angoscia che sopraggiunge quando qualcosa o qualcuno modifica le nostre piccole, noiose abitudini.

Bene, per fortuna se la guardo da questo punto di vista penso di essere sana e salva, e quindi anche se l'età anagrafica avanza capisco di non essere ancora vecchia. Perché, ne sono sempre più convinta, si è vecchi solo quando si decide dentro di abbandonarsi a queste tendenze, a questi cambiamenti più che fisiologici, all'ammasso incalcolabile di rotture di scatole che ognuno di noi ammonticchia sulla schiena giorno dopo giorno. A volte ci si sente schiacciare, sì. Ma credo l'unica ricetta sia continuare a reagire, non abbandonarsi, soprattutto alle abitudini. E l'altra mia ricetta è cercare di tenere vivo il più possibile il cervello, cercando in continuazione di nutrirlo, di stimolarlo. E' importante non perdere la curiosità, l'allegria e le buone amicizie. Questi forse sono i trucchi per continuare serenamente a 'maturare' ma sentirsi dentro ancora dei giovinotti. 

Il passo più difficile, forse per me, è cercare un modo per convivere con un corpo che cambia e che piano piano si fatica a riconoscere. Non parlo del mio sovrappeso (questo è l'atavico problema che si trascina con me), ma di meccaniche nuove, diverse. Oggi mi accorgo che il mio corpo inizia a fare richieste, a esigere più cura, più tempo e più attenzione, ed è ciò che mi invita a riflettere. Avrei ancora l'energia per stare in piedi tutta la notte a lavorare, lo so; però so anche che il giorno successivo (o la settimana) ne pagherei dure conseguenze. E quindi cerco di fare più attenzione. Con l'unico scopo di voler proseguire il più lungo possibile nel mio cammino, e nel miglior modo possibile. E, giuro, questa è una cosa a cui solo due anni fa non avrei mai pensato! 

Ma qui scatta la prima parte del titolo del post: i figli crescono. Ecco. A pochi giorni dal compleanno del mio, devo fare alcune considerazioni.
Non è facile accettare che il tuo bambino non abbia più bisogno di te ogni minuto (ma come, non è il momento che non vedevi l'ora di raggiungere?); non è facile accettare che il tuo bambino inizi a desiderare che tu stia al largo da lui (ma come, non si è faticato tanto per avere finalmente più tempo libero da dedicare ai figli??); non è facile accettare che il tuo bambino si faccia la barba, compia 18 anni, si avvicini al momento della patente, al momento della macchina (e quindi a causarti nuove preoccupazioni). Non è facile insomma accettare che il tuo bambino non sia più un bambino, e, soprattutto, essere infine consapevoli che già non è mai stato "tuo", ma d'ora in avanti lo sarà sempre meno. Sarà un uomo, farà cazzate, dovrà occuparsene, dovrà vivere la sua vita. E tu nella migliore delle ipotesi potrai assistere a tutto questo. 

Quando questi pensieri si fanno concreti nella mente di una mamma (almeno nella mia!), la tentazione di passare direttamente a ok-sono-vecchia è grande. Bisogna staccarsi, non c'è niente da fare. Ad un certo punta una specie di spiritello ti fa cambiare l'atteggiamento profondo nei confronti dei figli, ti invia segnali diversi (forse per salvaguardia), ti porta a pensare che siete due persone e che è ora di prenderne coscienza. 
Mi chiedo se tutti la vivono come me. Io ho dato tanto, tanto del mio tempo e del mio spazio ai miei figli, ma in qualche modo ho sempre cercato di coltivare i miei interessi nei ritagli di tempo. Diciamo pure che per anni avevo la sensazione di non poter vivere perché di tempo per me ne trovavo pochissimo. Ora il tutto si è ribaltato e sento forte l'esigenza di pensare prima a me, come se anni fa mi fossi promessa che era solo un rimandare. Ora non posso più rimandare nulla a me stessa.

Ora è il mio momento, quello per esprimermi, non più come 'figlia di', 'moglie di', 'mamma di', ma come la donna che sono arrivata ad essere. Credo che tutti prima o poi attraversino questo momento, lo spero per tutte le mamme, in particolare per quelle che hanno rinunciato a una carriera in amore dei figli. E' giusto, è ammirevole, ma poi bisogna ritornare in sé. 

Altrimenti il mondo sembra cadere, non ci sono più ragioni, la sensazione di vivere a vuoto diventa ingombrante. Non si ha niente per se stessi, niente per cui sacrificare nuovo tempo e nuova energia.
Ed è così, credo, che si inizia ad invecchiare.

Non è il mio caso, per fortuna. Anche se, lo ammetto, guardare negli occhi quel giovane uomo che all'improvviso ti gira per casa, e riconoscere gli stessi occhi di quello smocciolatore seriale che ti sei spupazzata per degli anni... beh, è un po' complicato. Bisogna lavorarci su, ma poi si fa fronte anche a questo.

Morale della favola: il compleanno è una cosa, l'invecchiamento un'altra! 

In qualsiasi momento caschi il vostro compleanno, ho un solo consiglio: per sentirsi sempre in forma, la miglior cosa è soffiare ancora tutte le candeline, pur se ci vuole un'ora a prepararle ed accenderle.. Gli amici saranno sempre più esasperati, ma per forza di cose la misura della torta è destinata ad aumentare: non una torta per 6 o 8 persone, ma per 30, 40 o 50 candeline! 

Vuoi mettere il gusto??? 
;)



Baci,
L.


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