In cerca di mentori?

Non vi viene mai il desiderio di avere un mentore, un tutor? Qualcuno che vi segua, vi sostenga, vi dia consigli e vi supporti nelle scelte, vi aiuti e vi indirizzi, anche, su una via invece che su un'altra, forte della propria esperienza? E che oltre a motivarvi, magari, qualche volta vi gratifichi?

A me sì.

Immagine tratta dal web

Lo ammetto nel pieno della mia cocciutaggine, della mia indipendenza e della mia ansia da perfezionismo. So benissimo di avere una dote - che molti mi invidiano, tra l'altro - che è una profonda capacità di ricerca e analisi; per me è normale assimilare una quantità stravolgente di dati, informazioni, valutazioni, ed essere capace anche di non farmene influenzare: sono in grado di tenerne conto e ancora lasciarmi guidare dall'istinto. Anzi, spesso è l'istinto che prevale nelle scelte, nonostante i dati in mio possesso, potenzialmente, possano guidare altrove. Ma è ovvio, non sempre le scelte che si fanno sono giuste. 

Scelte a parte, in questo periodo mi sento un po' stanca. Dopo mesi investiti in ricerche e raccolta di informazioni per capire in quale direzione spingere il mio lavoro, oggi inizio a ricevere qualche feedback e sento un po' mancare la lucidità. Forse è una reazione catartica, perché un feedback sottindende una condivisione; significa che il mio lavoro non è più chiuso tra il mio cervello e le pareti della mansarda (oggi, prima erano le pareti del bunker!), ma a tutti gli effetti è fuori, circola, è sotto gli occhi degli addetti ai lavori. E per me è una sensazione nuova, perché prima - prima di questa decisione, della condivisione e della delega - sono sempre stata abituata a fare da me. A fare tutto da me, dall'idea alla parte creativa, all'elaborazione e alla realizzazione tecnico-pratica, alla sponsorizzazione, fino alla diffusione.

Oggi delegare è per me la parte più dura, più impetuosa, anche: da un lato c'è il sollievo, il pensiero di ottimizzare grazie all'esperienza matura di altre persone; dall'altro c'è l'ansia di non avere il controllo su ogni passaggio, di affidarsi ad altre mani. E, quindi, di fidarsi.

Ma ho capito che da soli si tende a diventare tuttologi, e non è quello che voglio essere io. Quindi, sì, a volte mi piacerebbe avere un mentore. Ho provato anche a cercarlo ma - aiuto! - mica è facile scegliere. Su quali criteri? Ne ho un paio, ben chiari, che scremano le opzioni, eppure le opzioni sono ancora troppe. 

Sapete come la vivo?
Come una buona, sacrosanta gavetta! Mi sento proprio lì, in mezzo al mare in tempesta dalle cui onde sbucano i soggetti più inaspettati. E così si valuta ogni possibilità, la si valuta bene e attentamente, e si impara a essere critici e oggettivi in ogni situazione. Credo che sia una cosa salutare. 

Sto imparando anche a confrontarmi con tante persone, e ad apprezzare le esperienze di ognuno, e questa è una cosa che mi fa stare bene. E anche a mantenere un certo tasso di umiltà, perché l'esperienza degli altri non è mai da sottovalutare.
È bello comunque sapere di non essere soli!

Però ora è venerdì sera, e dopo una settimana intensa, e ricca di emozioni, penso che sia meglio fermarsi. La mia settimana è ufficialmente terminata, STOP!

E voi come state? Com'è andata la vostra settimana?
Baci,
L.


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