Recensione: "Un caffè per l'assassino" di Pamela Luidelli

 


Oggi vi parlo di un romanzo che si allontana un po' rispetto ai generi che prediligo, però lo segnalo per la piacevolezza nella lettura e per un sottofondo di ironia che accompagna ogni capitolo, nonostante si tratti di un romanzo giallo. Anzi, per essere più precisa, direi che Un caffè per l'assassino appartiene al filone oggi molto in voga del Cozy mistery. Quindi se vi piacciono le indagini, l'ironia e i personaggi un po' oltre le righe, questo è certamente il libro per voi.

Seconda puntata della saga di Beatrice Testaccio (il primo episodio si intitola Un caffè per la vittima, 2021) in questo romanzo la protagonista "inciampa" nuovamente in un assassinio e, cocciuta e maldestra, incomincia a indagare attraverso i pettegolezzi del paese, le parole ascoltate per caso, l'osservazione attenta delle persone vicine alla vittima. 
Beatrice è un'investigatrice a modo suo: in realtà è una barista, quindi non dovrebbe avere niente a che fare con le indagini; ma, un po' per necessità e un po' per principio, dopo essersi trovata coinvolta nell'omicidio, non riesce a tenere a bada il proprio istinto, perfino quando esso la porta ad affrontare imprese quasi rocambolesche. Il personaggio è costruito bene, perché emerge un carattere forte ma davvero umano, con tutte le insicurezze e i dubbi e le paure che accompagnano ognuno di noi. Fragile per il suo aspetto fisico, Beatrice combatte con la propria autostima e fatica a rendersi conto dell'apprezzamento degli altri; eppure, quando è necessario, si affida alla propria intelligenza senza un attimo di incertezza. 

L'altro personaggio che spicca, nel romanzo, è il maresciallo De Gai, reale incaricato delle indagini che riguardano il piccolo borgo di Castel Lassù, dove è ambientata la vicenda. Il maresciallo, altro personaggio ben caratterizzato, è lontano dall'ideale del detective a cui siamo abituati: non irreprensibile, dai tratti somatici particolari, con un carattere che a tratti lo rende insopportabile e a tratti amorevole. E, nonostante la sua indole, per tutto il romanzo si spera ardentemente che la love story latente tra lui e la barista riesca a decollare.

L'intreccio si snoda agilmente tra le vicende e le sottotrame del racconto e, anche se personalmente non ho letto il primo capitolo della saga, in cui sono state gettate le basi dei rapporti tra i personaggi, non si prova difficoltà ad immergersi nelle pieghe del racconto. L'autrice è stata capace di creare un mondo che regge solidamente anche in una storia autoconclusiva, pur scatenando la curiosità di conoscere nel dettaglio le vicende che precedono questo episodio. E, ancor più, quelle che seguiranno.

La scrittura è fluida, piacevole, adatta al genere: non toglie spazio né attenzione al susseguirsi delle vicende. Il libro insomma si legge volentieri e la narrazione procede senza intoppi fino alla fine. Riguardo all'ambientazione, il borgo di Castel Lassù è pennellato con maestria, ricco di tutti gli elementi dei piccoli paesi: i personaggi pettegoli, le incoerenze, la sensazione di isolamento che oggi sempre più, purtroppo, accompagna la vita in questi microcosmi di provincia. Lo sfondo è il Lago Maggiore, e l'atmosfera che si respira tra le pagine è verosimile e creata con accuratezza.

Per concludere, se amate i romanzi di indagine ma conditi di simpatia e un briciolo di leggerezza, questo è un libro che vi consiglio!

Buona lettura!
L.

Pamela Luidelli,
Un caffè per l'assassino
Horti di Giano editore
€ 20,00

(In collaborazione con l'ufficio stampa Simona Mirabello)

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