"Quell'odore di resina" di Michela Zanarella

 


In collaborazione con l'Ufficio Stampa Simona Mirabello vi parlo oggi di un romanzo un po' particolare: Quell'odore di resina di Michela Zanarella, al suo esordio nella narrativa ma poetessa già nota, con alle spalle la pubblicazione di diverse sillogi poetiche.

Il romanzo racconta la storia di Fabiola, ragazza cresciuta in Veneto in una famiglia normale, con le paure e le debolezze che caratterizzano ogni passaggio dall'infanzia all'adolescenza e all'età adulta. Fabiola però si sente fuori posto, non ama il suo lavoro al macello locale - che anzi, le crea nel tempo un forte disagio e la porterà ad essere vegetariana - si sente inadeguata nei confronti dei suoi coetanei e della sua terra che, a un certo punto, si sente troppo stretta addosso, come potesse soffocarla.

Dopo una relazione durata otto anni, il mondo di Fabiola sembra crollare e la sua inadeguatezza si fa ancora più profonda e la spinge a una vita sregolata, a uscite frequenti con partner diversi, a serate intrise di tristezza e di alcool. Ciò che la mantiene più o meno equilibrata è il suo amore per la scrittura, la sua dedizione alla poesia, che continua a mantenere nonostante l'infelicità e il non appagamento.

È così, tramite la sua poesia, che conosce Angelo su un social: anch'egli poeta, divorziato e con una figlia, si innamora di Fabiola e decide di portarla con sé a Torvajanica per iniziare una nuova vita insieme.

Il romanzo inizia proprio con la partenza di Fabiola, con la promessa: «Con me cambierai vita!» e da quel momento, tra flashback, ricordi e frammenti, poesie e riflessioni, l'autrice narra in prima persona le vicende che hanno preceduto, e poi seguiranno, il momento dell'addio alla terra natale, alla famiglia, agli amici. La narrazione non è analitica, segue il flusso dei pensieri della protagonista e così come i pensieri, a tratti, è un po' dispersiva. Ne esce comunque un quadro completo e dettagliato delle vicende che hanno accompagnato Fabiola, in un breve viaggio introspettivo dentro un piccolo grande mondo, quello che ognuno di noi porta in sé.

Così Quell'odore di resina è, per molti versi, un romanzo di formazione. Ma è anche uno spaccato della società, dei rapporti di amicizia, di amore, dei legami che si sviluppano nell'adolescenza e sembrano vitali e poi, invece, scivolano via come l'acqua da un colino. Oppure, al contrario, di quelli che si cementano negli anni e rimangono, incrollabili. 

Lo stile della narrazione è pulito, asciutto, caratterizzato da una sintassi semplice e niente affatto pretenziosa. Ciò che spicca è la personalità della nostra protagonista, che esce dal romanzo in tutte le sue contraddizioni, le debolezze, gli errori. 

Nel complesso, un libro essenziale con una vena di idealismo, da cui trasuda, in ogni riga, l'amore dell'autrice per la poesia.

Ringrazio Simona Mirabello Ufficio Stampa per la proposta di lettura.

***

Michela Zanarella
Quell'odore di resina
Castelvecchi Editore, € 16,50

 

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