All'incirca un anno fa, al termine della scorsa estate, ho litigato con la mia migliore amica. In realtà non è stato un vero e proprio litigio, niente discussioni, niente urla, niente offese. Niente di niente, per la verità. Ho solo sentito che un muro compatto di dolore, di frustrazione, di rabbia e incomprensione si è innalzato tra di noi, con la rapidità di una freccia scagliata che centra il suo bersaglio. E' stato tremendo. Lei, la mia amica da sempre, la confidente di ogni segreto, il supporto dei momenti più neri e il sostegno in ogni impresa, all'improvviso per me era un'estranea. Ho masticato la freddezza, accarezzato il distacco, accolto la tristezza. Ho sperato per un istante che si trattasse di una nuvola passeggera buttata sopra di noi da un volere bizzarro, in un fare fantozziano, solo a ricordarci delle nostre umane fragilità. Invece. Invece di lì a poco ho avuto il mio incidente , ciò che mi ha paralizzata per settimane e mi ha resa incapace di fare, ma...
Come stai oggi? Come stai oggi Laura? Ecco una domanda che ultimamente non mi pongo mai. Marcio diligente tra le mie scelte e le loro conseguenze, affronto i doveri, i ritmi, i fastidi, mi dedico a un nuovo amore e a vecchie amicizie. Ma come sto, come mi sento? È come se tutto ciò che mi circonda fluisse con implacabile scadere, coerente, autonomo, indipendente; è questo che sento oggi, ora, proprio in questo istante, mentre i giorni scorrono in maniera ineluttabile e io con loro, facendo cose che spesso non sento mie e altre che invece sgorgano proprio dal mio luogo più profondo. Mi sento come il fiore in questa foto, un anticipo di qualcosa che fa capolino tra erbe sempre uguali, qualcosa che emerge nella sua bellezza e nella sua forza, qualcosa che non è più inverno ma ancora non è primavera. È difficile per me lasciare il mio lungo inverno. Lo desidero con tutte le mie forze, eppure accadono episodi che mi fanno riflettere e che non hanno a che vedere con i sentimenti o con ...
In collaborazione con l'Ufficio Stampa Simona Mirabello, vi presento oggi un breve romanzo d'esordio, Ramon e Blanca , di Enia Rubio, uscito per Chiocciola Edizioni pochi mesi fa. Innanzitutto ci tengo a dire che questo libro mi ha portato fuori dalla mia zona di comfort perché, come forse in tanti sapete, non amo molto il genere Romance, e questo è decisamente un romanzo Romance. L'ho letto però volentieri, perché la scrittura di Rubio scorre piacevolmente, senza intoppi, senza cali di tono. La storia racconta di due anime che si incontrano, si riconoscono immediatamente, e poi si sfuggono. Si sfuggono, ma non possono continuare indenni nella loro vita quotidiana. I pensieri, le emozioni, le vibrazioni sono tutte protese verso l'altro, anche dopo un unico e rapido incontro. Ciò che più di tutto scorre tra le pagine, e accompagna il racconto, sono gli odori: Rubio riesce a farci percepire le sensazioni sia di Blanca che di Ramon attraverso gli odori, e si tratta di esse...
Eccomi qui, anche io con il mio primo... Come si chiama? "Blog Candy"? Beh, preferisco all'italiana, insomma.... Ci sono regali per voi!! Infatti, il 15 giugno il mio blog compie un anno!! Accidenti, sto ancora cercando di capire come funziona l'inserimento dei post e poi scopro che è già passato un anno.... Oddio come vola!! Comunque, volete festeggiare con me ? Il "regolamento" è molto semplice... Iscrivetevi al mio blog, lasciate un commento (con indirizzo mail) e condividete sulla vostra pagina facebook o sul vostro blog... Questi sono i regali che ho scelto per voi: Il piatto decorativo che ho dipinto per il PAL di maggio, su progetto di Reneé Mullins, al primo estratto dalle manine sante della mia Martina! Poi... Portamestolo con mestoli, sempre da un progetto di Reneé Mullins, al secondo estratto dalle manine sante del mio Nicola.... E poi... UN PREMIO SIMPATIA!!! Sì, ho deciso di dedicare un regalo, stavolta di Terrye, e che in origine avevo...
Ecco, finalmente sono riuscita a consegnare questo regalo, confezionato per il compleanno di un'amica... Oh quanto mi diverto a dipingere i progetti di Terrye French!! Il vaso - mi hanno detto che sembra di biscotto - è un banalissimo vaso di vetro che in origine conteneva, mi pare, una giardiniera di verdure, o una marmellata... Beh, quando ne trovo di così lisci, con ampia superficie decorabile (!!) io li conservo sempre... Prima o poi tornano buoni, e sono sempre un regalo gradito; perché, insomma, in fondo siamo donne e la cucina è il posto dove esercitiamo il nostro istinto di possesso... La cucina - ne sono troppo convinta! - è il vero regno della padrona di casa: in tutti gli altri ambienti si condividono gli spazi, e (almeno a casa mia) non vige un concetto chiaro di "ordine"... sob... Chiunque passa lascia un senso di sé e un ricordo del suo passaggio, un'impronta visibile che, unita a quella di tutti i componenti della famiglia, rende viva una casa.. Ma la ...
Ho già espresso le mie preoccupazioni sul Coronavirus nel mio POST precedente , e in seguito alle disposizioni governative sto seguendo le istruzioni e me ne sto buona buona a casa, lavoricchiando e facendo in linea di massima quello che preferisco: leggere. Così sono da poco riemersa da una lettura lunga e impegnativa, che avevo quasi timore di affrontare ma che invece, naturalmente, mi ha dato molti spunti di riflessione. Il libro in questione si intitola 4321 e l'ho acquistato qualche mese fa senza aver letto alcuna recensione, senza sbirciare nella quarta di copertina, spinta soltanto da un impulso affettivo; l'autore, Paul Auster, è stato infatti uno dei miei preferiti in giovinezza: ho adorato Trilogia di New York, in particolare Città di Vetro , ho amato La Musica del Caso e Mr Vertigo, che mi aveva appassionato e su cui a suo tempo avevo scritto una tesina brillante. Per non parlare di Smoke e Blue in the Face , da cui sono stati tratti due film icona con Harve...
Esattamente un anno fa ho ricevuto in dono un'orchidea. È stata una sorpresa, talmente inaspettata che mi ha emozionato fino a farmi tremare il cuore. Un pensiero per me, spontaneo e romantico, nel giorno degli innamorati... Che gioia! Poi mi si è gelato il sangue. Un'orchidea, oddio! Il fiore più difficile da curare e far sopravvivere, almeno per quanto ne so io. Un'orchidea. E chi ha mai avuto un'orchidea? Non avevo la più pallida idea di come trattarla. Un solo pensiero, fisso: questa pianta NON DEVE morire. Non per la mia incapacità. Il fiore che mi è stato regalato è diventato subito il simbolo del mio fresco amore, un amore che tentava di trovare il suo spazio in mezzo a innumerevoli difficoltà e ostacoli. In mezzo a dolori e desiderio di rinascita. L'ho pensato subito: se la pianta muore è di cattivo auspicio. Ma io stavo lottando con tutta me stessa per consentire al mio amore di fiorire e di resistere, nonostante i condizionamenti della vita e tutti gli...
Ma che bello!!!
RispondiEliminaBuon fine settimana, Bacione, Patty
bellissimo!!!
RispondiEliminaalex
Grazieee!! BUon weekend carissime!
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