Focus Point n. 3: Accogliere il cambiamento

Buongiorno e buon anno!

Anche voi siete tra quelli che a inizio anno stilano buoni propositi? E poi riuscite a rispettarli? 

Io ho rinunciato tanto tempo fa a questo "hobby", perché negli anni mi sono resa conto che tener fede a impegni e propositi imposti in un momento di festa e di riposo (le vacanze di Natale, di solito) mi è sempre complicato. La mia vita è sempre soggetta a imprevisti, novità, sorprese.

Ecco, vorrei fare una piccola considerazione sugli imprevisti. Per quanto mi riguarda ho definito che gli imprevisti fanno talmente parte della mia vita da non essere più imprevisti; mi spiego meglio: non so mai cosa accadrà, ma so che di certo accadrà qualcosa, con una regolarità quasi... programmabile! Così, osservando le cose da questo punto di vista, ho imparato a chiamare questi momenti SORPRESE, o NEWS DEL GIORNO. 

E' chiaro, non si tratta quasi mai di sorprese piacevoli, o comunque di fatti/eventi che semplificano la vita (anche se qualche volta, ammettiamolo, arrivano anche di questi), ma nella maggior parte delle occasioni si tratta di ostacoli, di paletti, di muri che si infilano sulla tua via quasi a voler complicare il cammino, come a dire: di qui non puoi passare, trova un altro modo. E nella mia esperienza ho imparato che cercare di aggirare questi ostacoli è praticamente impossibile; anche quando sembra di riuscirci poi ne arriva uno ancora più grande che chiede un conto ancora più salato. Quindi, non c'è altro da fare, bisogna affrontare i problemi che via via si presentano.

Ora, ammetto che non è sempre facile. Essere consapevoli che la vita è fatta di una strana composizione di progetti e di scherzi (e i secondi di norma tendono a far rivalutare i primi) non significa che sia sufficiente ad affrontarla nel migliore dei modi.

 (L'auto di Fantozzi in un'installazione al Museo di Santa Giulia, Brescia - 2014. Ph. Laura Moreni)

Una persona per me molto importante tanti anni fa mi disse che la mia caratteristica principale era la mia fluidità, intesa come capacità di adattarmi e resistere alle più disparate situazioni; un po' come fa l'acqua, per intenderci. Al momento non mi era piaciuta così tanto questa descrizione, mi volevo solida, definita, ben piantata in terra. Invece nel tempo ho capito che non solo questa mia attitudine è ciò che mi ha aiutata a superare momenti davvero complicati, ma è anche quella che mi ha consentito di apprezzare ogni secondo della mia vita, nel bene e nel male. Ciò che mi ha aperto la strada a nuove avventure, a diverse amicizie, alle più svariate conoscenze. E oggi credo con molta umiltà che sia in effetti un segreto di vita serena; essere persone fluide consente di accogliere le novità, positive o meno, e di provare ad affrontarle. 

Ciò che mi stupisce ora, in questo inizio d'anno, è che il nuovo "ostacolo" (ampiamente prevedibile, tra l'altro) mi ha trovato impreparata. Ho riflettuto a lungo, e analizzando analizzando mi accorgo che risiede in un leggero cambiamento di rotta che ho messo in atto negli ultimi anni. Come se ad un certo punto, forse complice la stanchezza, o forse forte il desiderio di avere per una volta il controllo sugli eventi, ho smesso di accogliere, ho iniziato a rifiutare. A rifiutare ciò che non mi faceva piacere, i famosi IMPREVISTI, e in qualche modo ad ostacolarli, io per prima. A cercare di non cedere, di restare salda sulle mie posizioni. Salvo poi, come unico effetto, ottenere di amplificarli. 

Se mi guardo un poco alle spalle vedo questo: tanti piccoli fastidi che in questi ultimi anni si sono amplificati e moltiplicati, e la mia testardaggine. Oggi ciò che mi porta ad uno stop, a un bisogno di fermarmi e riflettere, non è che la conseguenza di questo atteggiamento. 

L'universo, insomma, la vita, l'energia cosmica, chiamatela come vi pare, in qualche modo cerca sempre di tenerci sul cammino più adatto a noi, e lo fa lanciando segnali, avvisaglie. Creando ostacoli e problemi quando non ci facciamo caso, o non vogliamo dar retta ai suggerimenti (quelli che sentiamo dentro, in fondo in fondo), o ci incapponiamo su situazioni che sono semplicemente sbagliate per noi. 

Ecco, credo questo. Si tratta di tanti piccoli (o grandi) segnali di allarme. Continuo ancora a non credere che esista la sfiga. Penso invece che a volte ci mettiamo in condizione di attirare situazioni negative perché avvicinarci a quelle positive comporta abbandonare la nostra zona di comfort. Invece ritengo sia l'unica cosa sana da fare per vivere sereni: essere consapevoli che niente al mondo è fisso, sicuro, stabile, ma ogni singola particella dell'universo è SEMPRE in movimento. Quindi perché noi in quanto persone dovremmo essere bloccate? 

Essere fluidi, accogliere il cambiamento, sempre. Anche quando fa paura e non si riesce a vedere oltre, a "prevedere" quale sarà l'esito. Anche quando è faticoso o doloroso. Questo atteggiamento ci fa crescere, ci porta avanti, ci rende più forti, più capaci di affrontare le situazioni più varie. 

La stessa persona di cui sopra, sempre tanti anni fa, sosteneva anche che tutto viene per il meglio.
Oggi sono assolutamente d'accordo anche io, e forse ho zero elementi per esserne convinta, ma dentro di me so che è così.

Baci,
L.

"E se c'è un segreto è fare tutto 
come se vedessi solo il sole"
(Elisa)


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