Ecco perché non sono interessata ai programmi di dimagrimento

Oggi, argomento HOT!



Ok, a parte gli scherzi, dopo averci pensato a lungo ho deciso che è il momento di spendere due parole sul peso e sul sovrappeso, sul dimagrire, sullo star bene.

Negli ultimi mesi mi è successo decine di volte di essere contattata su facebook da persone che, oltre a non conoscermi, si interessano a me per il mio sovrappeso e per vendermi il loro miracoloso programma di dimagrimento. La domanda fatidica è sempre la stessa: 
"Vuoi perdere peso? Chiedimi come!".
Bene, oggi vorrei semplicemente spiegare perché non voglio perdere peso con questi programmi e perché non chiedo come farlo a venditrici di network vari.

Prima di tutto, mi vien da dire che se ci fosse un po' di coscienza, nessuno penserebbe di proporre a me (o a chi come me non deve perdere 5-6 kg ma alcune decine di kg) un programma di dimagrimento standardizzato.

In seconda battuta, ci sarebbe da pensare che chi come me è fortemente sovrappeso ha avuto modo, occasionalmente, di osservarsi, analizzarsi, magari tentare diete o terapie, o banalmente prendere atto della questione e decidere che, bellamente, sta bene così e di dimagrire non gliene può fregar di meno. Non è il mio caso, ma credetemi: non c'è nulla di più fastidioso che ricevere un messaggio finto-ingenuo che suona più o meno così: "E tu? Vuoi sentirti di nuovo bella e in forma come me? Chiedimi come, ti spiegherò passo per passo cosa fare per ritrovare il tuo peso-forma". Ora, a parte che magari uno già ci pensa di suo, ma un messaggio del genere, mi spiace, ha senso solo se inviato da un medico, o un nutrizionista, o un personal coach che, comunque, ha avuto modo di vedermi, visitarmi, darsi un'idea seria di quale può essere il problema. E probabilmente mi irriterebbe comunque perché, diciamocelo chiaro: perdere tanto peso significa solo cambiare stile di vita, e nessuno dal di fuori può convincerti a farlo.
Ovvero: l'input può partire solo da noi stessi, e dal profondo, e non da un senso di colpa passeggero per una fetta di torta.

Poi, un'altra considerazione: capite bene che a una che ci ha messo trent'anni per capire nel profondo che la pizza (o la torta o la pastasciutta ecc..) non è la felicità, ma semplicemente un pasto - ok buono, ma sempre e solo un pasto! - risulta un tantino di pessimo gusto il concetto che una tisana dal magico potere dimagrante sostitutiva di un pranzo is the new happiness.

Infine: smettetela tutti tutti tutti quanti di pensare che i grassoni siano degli sfigati senza gioie nella vita e senza volontà, che passano il loro tempo tra la dispensa e il frigorifero e sempre con uno snack o una bevanda ipercalorica tra le mani. A parte che già noi grassoni riusciamo benissimo a colpevolizzarci da soli per qualsiasi cosa, anche fosse una catastrofe naturale o un dolore al mignolino del piede che proprio col peso non c'entra niente, ecco, a parte questo sappiate che non è vero niente. Se io sono stata in grado di smettere di fumare da sola, di colpo, da ormai due anni e mezzo, bene allora mi spiace ma non è vero che non ho forza di volontà. Se io, con la mia vita, i miei figli e le mie abitudini e i miei problemi quotidiani sono oggi a un passo dalla laurea, a 43 anni, bene: non è vero che non ho forza di volontà. E una cosa mi è chiara: ho molte gioie nella vita!

E, un'altra cosa: è di pessimo gusto credere che siamo tutti dei lombrichi, senza forza e senza energia perché pigri; qualcuno dovrebbe provare a pensare che il mio scheletro, la mia muscolatura, tutti i miei circuiti, lavorano per far muovere e spostare 2 me. Due persone al posto di una, signori! Non prendeteci in giro se ci affatichiamo prima. Se ci viene subito il fiato corto o se dopo una breve passeggiata abbiamo il cuore a mille. Se fossimo degli atleti, probabilmente, non saremmo ridotti così.

Detto tutto questo...  Sfatiamo qualche mito: a meno che non ci siano patologie fisiche croniche, credo che i motivi che portano una persona ad ingrassare 30, 40, 50 chili non siano solo fisici. E' un ambito molto delicato, e son certa che le dinamiche emotive, le carenze, i bisogni non ascoltati, le debolezze e i fallimenti contino molto di più nell'ingrassamento che un piatto di patatine fritte. Quindi son convinta che per iniziare un vero e profondo processo di dimagrimento - leggi qui: cambio assoluto del proprio stile di vita, inteso anche come approccio alla vita, per cui non solo alimentare - è sì importante un nutrizionista, ma forse ancor di più un appoggio psicologico; credo che la vera, l'unica cosa importante sia la presa di coscienza. Bisogna imparare ad osservare ogni aspetto della vita con un occhio esterno, deprivarlo di carichi emotivi, e reimparare a significare. Sarebbe bello, come dicevo prima, che la pizza fosse solo la pizza! Bisogna imparare nuovamente ad alfabetizzare il mondo esterno dando ad ogni cosa il suo banalissimo significato e la sua giusta importanza, niente più!

E' questo il vero lavoro. Niente più.

Per quanto mi riguarda, ho capito che nel mio caso nessuna dieta, nessuna privazione, nessun controllo, nessun digiuno, nessuna eliminazione di carboidrati, niente di niente di tutto questo insomma, può aiutarmi.

Nel mio caso, non ci sono i mille spuntini al giorno o le puntate in frigorifero la notte. Anzi, casomai il contrario, tendo a saltare i pasti - salvo poi infarcirmi quando mi siedo a tavola perché ho una fame che non ci vedo più.
Negli ultimi tempi anche questo aspetto sta migliorando, ma è lunga. Sto cercando di abituarmi a sentire quando ho fame, quando ho sete, e a soddisfare il bisogno. Inoltre, devo concentrarmi quando mangio, e ricordarmi cosa ho mangiato.

Un altro barbatrucco, dato che fatico davvero a non amare il cibo, è quello non di cercare di togliere forza ai piatti gnam, quelli che mi fanno sempre gola (vedi la pizza, ad esempio, o un dolcetto, o una lasagna eccetera), ma al contrario cerco di dare senso e importanza ai piatti sani. Il primo passo è preparare piatti piacevoli anche per gli occhi, e gustare il momento anche con gli altri sensi: i profumi, i colori, la croccantezza, eccetera. Siccome questo è un passaggio molto faticoso, ho trovato un aiuto nel fotografarli: riguardare i piatti salutari mi fa rendere conto che ho mangiato, ho mangiato bene, ho trovato soddisfazione. Qualche esempio? Ecco:





E' vero, sono 'solo' insalate, ma io quando me le sgranocchio, magari di antipasto (perché poi ognuno ha mille segretini, no?), provo un'immensa soddisfazione.

A proposito di segretini, uno dei miei best of è quello di cercare di mangiare ad ogni pasto tutti i macronutrienti, cioé carboidrati (pasta, pane, cereali ecc), proteine (carne, pesce, legumi ecc), grassi (olio extravergine, preferibilmente il mio eh eh! O formaggio grattuggiato sulla pasta, ad esempio), e preferire il piatto unico, magari anticipato da un'insalata. Ad esempio:

 (Insalata di cereali e verza saltate in padella: piatto unico a base di carboidrati.)

 Merluzzo alla pizzaiola e zucchine trifolate: piatto unico a base di proteine.

(Uno dei miei preferiti: bresaola con asparagi, preceduti da insalata belga, croccantina e amaretta. ps. le verdure amare aiutano a depurare il fegato e a digerire meglio!)

Insomma, proprio su questo argomento non posso aiutare nessuno, dato che io stessa sono in definitiva la causa dei miei mali. Solo in questi anni ho fatto tante ricerche, e mi sono interrogata in profondità sui motivi e sulle cause che mi hanno spinto ad essere quella che oggi sono, e quindi ho trovato alcune risposte. Mi piace condividere alcune certezze che oggi ho, qualche trucchetto, niente più. Ognuno deve fare il suo percorso. Ma alcuni suggerimenti mi sento abbastanza sicura da darli:

- non saltate i pasti;
- bevete tanta acqua;
- non eliminate intere categorie di alimenti perché provocano SEMPRE carenze;
- se possibile, anche pigramente (!), praticate un po' di movimento;
- trovate il modo di dedicare a voi stessi un momento ogni giorno, e di rilassarvi.

E documentate tutto: parole, immagini, pensieri. Nei momenti di down aiutano sempre!

Ma c'è un ultimo consiglio, forse il più importante; quando fate la spesa, leggete le etichette: i cibi migliori sono quelli che hanno meno ingredienti. Inoltre, so che è faticoso e si perde un sacco di tempo, ma la migliore abitudine è quella di non acquistare mai cibi precucinati o precotti. Noi non ricordiamo più cosa sono i sofficini, ad esempio! Se compro surgelati compro i tranci di pesce al naturale, o le verdure da cuocere, da tenere di scorta giusto in caso di emergenze. La regola fondamentale è che in casa nostra non esiste un pasto senza verdura, cruda o cotta che sia.
Ma anche di queste abitudini, ne riparleremo.

Beh, se siete arrivati fin qui.... Alla prossima!
L.







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