Let it snow!


D'accordo, non è Natale e già qualcuno cantava in aria di primavera, però ammettiamolo: è inverno e un po' di neve ogni tanto ci sta. 
Da noi è scattata l'allerta meteo e tutta la provincia  - ovvero la regione - si era organizzata con largo anticipo, chiudendo per precauzione anche le scuole. Devo dire che mi ha fatto piacere, perché io, vivendo un po' fuori dall'abitato e su strade non propriamente agevoli, non avrei comunque mosso la macchina oggi per portare i ragazzi a scuola.

Detto questo: ho visto un interessante post di un italo-canadese che ci prendeva un po' per i fondelli, mostrando l'attività principe del post nevicata: spalare la neve, che fa anche bene! Sono in linea di massima d'accordo, però è anche vero che in zone come il Canada sono ben attrezzati per vivere con un metro di neve. A partire dalle automobili, che hanno ruote alte quasi quanto me! E poi, ammettiamolo: le strade canadesi probabilmente sono messe un pochino meglio delle nostre.

Quindi, permettetemi una riflessione: è vero che la neve crea disagi, soprattutto per chi si muove in auto, nelle città, eccetera; però li crea anche perché ci siamo ormai abituati al fatto che la neve non c'è, come se di colpo l'Italia fosse solo un Paese costiero e non ci fossero montagne. E se anche Alpi e Appennini fossero solo un'opinione ogni tanto può capitare che nevichi a bassa quota. 

Anche a me fa un po' impressione vedere i miei olivi appena potati immersi nella gelida neve (e mi sale il brivido pensando all'olio, perché oliva=caldo=mediterraneo!!), però forse la natura ne sa un pelo più di noi, e sa come gestirsi e come proteggersi. E poi, quanto sono belli??




Sapete, io non chiudo mai le imposte quando dormo, perché mi piace osservare la notte senza filtri, senza lampioni, solo la luce naturale. A volte ci sono stellate impressionanti, altre volte il cielo è tanto nero da far paura; stanotte entrava una luce bianchissima, i fiocchi erano fittissimi e cadevano anche con furia. Eppure il senso di pace, la percezione del silenzio ovattato che porta la neve è davvero indescrivibile, e qualche volta è necessaria.

Stamattina ovviamente i nostri 'bambini' (tutti e quattro, quelli a due e quelli a quattro zampe!) si sono fiondati a giocare fuori, e quando sono uscita anche io non ho resistito a fare quello che facevo da bimba: l'ho assaggiata ed è ancora buona! E come scricchiola sotto i piedi non si può spiegare!



Insomma. 
Ho tanti pensieri confusi per la testa e qualche nuova preoccupazione che, spero, come è arrivata troverà il modo di andarsene. Un paio di giornate sotto la coltre, in fondo, non possono che aiutare. Di certo male non fanno.
E fa freddo, un freddo incredibile. Ma anche il freddo, asciutto pulito e pungente, aiuta a sentirsi vivi.

E infine, saluto i colori. Questa gamma di azzurri, bianchi e grigi che già mentre scrivo se ne stanno andando. E' un peccato, perché amando disegnare e dipingere si vorrebbe in qualche modo bloccarli e ammirarli, perché è raro poterne godere, così a portata di mano!

Per cui, mi limito a pensare che forse ogni tanto la natura sa fare il suo corso, e semplicemente si occupa di ricordarci che siamo vivi, piccoli e non solo tecnologia e organizzazione.
Secondo me non è così male.

Baci!


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