Che Natale sarà?

 
(Immagine tratta dal web)

E allora, se lo stanno chiedendo tutti: ma che Natale sarà, quest'anno
Restrizioni, blocchi, regioni blindate, locali serrati, parenti numerati. Sembra un inferno. 

Però la situazione mi spinge a riflettere. 
Ho lasciato la mia città ormai da dieci anni, e fino ad allora trascorrevo la vigilia, il pranzo di Natale e il giorno di Santo Stefano con la mia famiglia. La sera del Natale invece incontravo gli amici per un aperitivo, e poi ci rifugiavamo tutti da me per un "brodino" veloce, che negli anni si è tramutato in un appuntamento fisso e poi in una cena vera e propria, che allestivo e preparavo con cura ed estremo piacere. 

Dopo il nostro trasferimento, per una serie di ragioni, abbiamo sempre trascorso il Natale da soli: io, il Martirio e i nostri figli, i cani e il gatto. Qualche volta si è aggiunta alla nostra tavola una coppia di amici, forse un anno gli zii di Viterbo. Insomma, niente di pantagruelico, nessuna immensa tavolata; menu che, per quanto cercassimo di contenere, soltanto per noi si sono sempre rivelati "troppo". Poi abbiamo optato per dei cenoni take-away, così da ridurre gli avanzi.
Qualche volta forse sforzandoci un poco, per non cadere nella sensazione di un giorno come un altro, abbiamo sempre allestito la tavola "bella", con le tovaglie natalizie e le stoviglie più preziose, i calici delle occasioni speciali, i centrotavola e le decorazioni, le lucine dappertutto. 

Sapete, alla fine era bello lo stesso.
Era Natale lo stesso, né più né meno.
C'erano i regali, c'era la gioia dell'attesa di Babbo Natale, c'era la felicità negli occhi dei bambini. C'era la sorpresa per un'attenzione inaspettata. C'era tanto tempo trascorso tutti insieme, anche se per lunghe maratone televisive accoccolati sul divano o una stanca passeggiata col cane tra le vigne.

L'anno scorso, invece, siamo tornati a casa; abbiamo trascorso qualche giorno in famiglia, ed è stato bellissimo. Mi mancavano anche quelle abitudini che a lungo tempo mi erano parse insopportabili.
E' stato bello e quest'anno avrei voluto rifarlo, tornare in un caos di bambini genitori fratelli nipoti zii e cognati, e gente che parla uno sopra l'altro e brindisi a ripetizione, e cene che finiscono tardissimo, e sentirsi parte di qualcosa che, con tutti i difetti possibili, si mantiene in vita nonostante gli anni che passano. 

Quest'anno non è possibile. Torniamo a un Natale tra noi. Sarà diverso, e sapere che in qualche modo non è una scelta ma un obbligo è pesante, sì.
Ma ci sono già passata, e so che può essere bello lo stesso. 

Spero che ognuno di noi, di voi, riesca a trovare in questo anno speciale - in tutti i sensi - qualcosa di unico, di particolare, di magico, nonostante il periodo che stiamo vivendo. Nonostante le restrizioni. Nonostante l'assenza dei nostri cari, la distanza obbligata. Nonostante le tavole che saranno più spoglie. Non è lì, l'essenza del Natale. Ce lo ricorderemo questo anno, questo Natale, e forse val la pena fare di tutto affinché si possa ricordare anche qualche momento di gioia, di affetto. Magari un istante che si avvicina alla felicità.

Non sentiamoci soli, non lo siamo. Pochi non è nessuno

(Immagine tratta dal web)

L'amore, lo sappiamo, non si misura dalla presenza a tavola; avremo nuove occasioni per ingrassare insieme!
 
A tutti auguro un momento di serenità e un anno migliore, da ogni punto di vista possibile.
Un abbraccio e Buone Feste,
L. 



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