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Visualizzazione dei post da ottobre, 2020

Frustrazione

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Ci sono delle giornate che ti riversano addosso ondate di liquami. Ti senti soffocare, e annaspi, ma la sporcizia che ti chiude gli occhi, e il naso, e la bocca, è capace di offuscare anche i pensieri. Sa togliere lucidità, e, nonostante la bocca sarebbe meglio restasse chiusa, escono invece parole che mai avresti pensato di voler dire, nemmeno forse a concepire. Parole che per vedere la luce ti costringono a ingoiare tanta merda. E poi ti senti sopraffatta, perché sai che le persone a cui le indirizzi queste parole non le possono comprendere, non capiscono da dove scaturiscono, non hanno gli strumenti per affrontare il loro significato profondo. Perché, accidenti, ci sono delle persone che forse tali parole non le meritano nemmeno, nemmeno le più cattive o rancorose che tu riesca a formulare. A volte le persone sono vicine, le senti come un pugno nel cuore, eppure non sanno afferrare l'essenza più manifesta di te. E allora, all'improvviso, capisci che se anche possono ravanare

Consigli di lettura: IL TEATRO DEI SOGNI di Andrea De Carlo

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Giornalisti e blogger si tuffano su questo sviluppo inaspettato. (...)  La diretta è partita ,  anche se non come si aspettavano,  il tempismo c'è tutto. Solo in questo momento scopro con sorpresa che non ho mai scritto una recensione dei libri di Andrea De Carlo; eppure - chi mi conosce lo sa bene - è un autore che amo molto, uno tra i miei scrittori preferiti, fin dal suo esordio con Treno di Panna . Credo di aver consigliato a chiunque sulla faccia della terra di leggere Due di Due , romanzo che  mi ha cambiato la vita davvero (anche se in quale modo e forma l'ho scoperto soltanto da pochi anni!).  Comunque: è in libreria da poche settimane l'ultima fatica di De Carlo, Il teatro dei sogni , edito da La nave di Teseo. La storia ruota intorno al ritrovamento di un anfiteatro dalle fattezze ellenistiche (ma prontamente rinominato "l'antico teatro italico" in virtù di una sorta di orgoglio nordico), nel giardino di un bizzarro archeologo che lo riporta alla luc

Cartelle, liste e quaderni... Ordine e disordine

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Sono reduce da una "due-giorni" di fatica compulsiva, in cui, dopo mesi trascorsi a pensarci, ho deciso di organizzare e archiviare tutte le fotografie che vagano tra il mio telefono e il Cloud da almeno tre anni.  E uno pensa: va beh, vedrai che problemi. Allora. Nonostante qualcuno negli ultimi anni abbia dichiarato che sono una persona ordinata (concetto che è stato difficile da assimilare, perché ho sempre pensato di me l'opposto), dopo aver gongolato un po' in questa inedita definizione ho dovuto capacitarmi, ahimè, che non è affatto così: il disordine è il mio regno, mentale e fisico. Il mio cervello è un enorme contenitore, dove immagazzino le informazioni tra le più disparate: emozioni, sensazioni, idee, progetti, scadenze, incombenze, impegni, immagini, pensieri, canzoni, ricordi nuovi e vecchi. Certamente questo è un fatto comune, ma la mia mente funziona esattamente come la memoria del mio telefono, ovvero in modo caotico; esiste un modello di archiviazione