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Visualizzazione dei post da 2020

Che Natale sarà?

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  (Immagine tratta dal web) E allora, se lo stanno chiedendo tutti: ma che Natale sarà, quest'anno ?  Restrizioni, blocchi, regioni blindate, locali serrati, parenti numerati. Sembra un inferno.  Però la situazione mi spinge a riflettere.  Ho lasciato la mia città ormai da dieci anni, e fino ad allora trascorrevo la vigilia, il pranzo di Natale e il giorno di Santo Stefano con la mia famiglia. La sera del Natale invece incontravo gli amici per un aperitivo, e poi ci rifugiavamo tutti da me per un "brodino" veloce, che negli anni si è tramutato in un appuntamento fisso e poi in una cena vera e propria, che allestivo e preparavo con cura ed estremo piacere.  Dopo il nostro trasferimento, per una serie di ragioni, abbiamo sempre trascorso il Natale da soli: io, il Martirio e i nostri figli, i cani e il gatto. Qualche volta si è aggiunta alla nostra tavola una coppia di amici, forse un anno gli zii di Viterbo. Insomma, niente di pantagruelico, nessuna immensa tavolata; menu

Consigli di lettura (per aspiranti scrittori): Come correggere il proprio romanzo

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Oggi ho deciso di consigliare un volume a chi, come me, sogna da grande di diventare uno scrittore (diciamo meglio: scrittore di professione, seppur si tratti della professione meno pagata al mondo, a quanto pare).  Dedico questo post alla scrittura, e per una volta non solo alla lettura, perché in fondo in fondo sono una donna romantica, amo inseguire i sogni e investire energie sull'impalpabile; se però c'è una cosa che ho imparato in questi anni è che anche i sogni devono avere una forma, una sorta di tangibilità, e uscire dall'indefinito. Altrimenti, e questo è certo, rimarranno sempre irrealizzati. Così, condivido un'esperienza: scrivere è una passione, e una fatica, ma cercando di confezionare un romanzo l'atto della scrittura è forse il meno impegnativo. Attenzione! Intendo dire che, una volta buttata giù una prima (e magari anche una seconda) stesura del nostro lavoro, ecco, in realtà siamo solo all'inizio. Il lavoro vero viene tutto dopo, e consiste nel

Rispetto e ammirazione (un post al femminile)

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Come in tanti ormai saprete, lo scorso venerdì è andata in onda su TV8 l'ultima puntata dello show Cuochi d'Italia All Stars , che ha decretato, dopo il precedente successo nella seconda edizione (2018), una nuova meritata vittoria per Rosita Merli (congratulazioni!).  (Immagine tratta dal web) Ora, ho parlato diverse volte di Rosita, qui e in altre sedi, e di come è nato il mio rapporto con lei e il progetto che abbiamo portato avanti insieme, quello che ha dato vita al nostro libro  di cui entrambe continuiamo a essere molto fiere. Quindi, oggi, non ho intenzione di raccontarvi ancora di Rosita personaggio, e del suo successo, eccetera eccetera. Vorrei invece condividere una serie di riflessioni che ancora questa meravigliosa donna evoca in me. Innanzitutto, per Rosita nutro un immenso rispetto , che è forse una specie di "transfert" del rispetto che lei stessa ha per ciò che fa. Ho sempre pensato che cucinare per gli altri con amore sia una dote di pochi, sopratt

Sopportare le attese...

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Quando il mio dolce maritino mi ronza attorno e mi guarda con l'occhio a metà tra l'allarmato e il rassegnato, e tende a essere particolarmente premuroso, e cerca più del normale di farmi sorridere, significa che da un momento all'altro si aspetta che scoppi una bomba. Una bomba di malumore e nervosismo, con una spruzzatina di pessimismo cosmico.  E che devo dire, ha ragione. Quando mi piglia quella specifica forma di malcontento non riesco a farci niente, tutto mi pare implodere e all'improvviso è come se il lavoro, gli sforzi di mesi e gli investimenti (di energia), perdessero di significato.  Non so perché mi accade, ma ho scoperto che molto ha a che fare con il mio carattere e con la mia impulsività. E' che sono fatta così: sono passionale e mi butto a capofitto nelle imprese che mi entusiasmano, e poi, quando ho superato questa fase, rischio di perdere interesse in quello che faccio. C'è stata un'evoluzione, però, di cui tra me e me vado molto fiera. Cr

Le cose che fanno star bene

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Durante quest'anno, che ormai si avvicina al termine e che ha messo a dura prova tutti noi, mi sono abituata ad ascoltare le spinte che via via si sono mosse dentro di me. Forse ci sono sempre state, ma quando la vita quotidiana segue il proprio ritmo naturale faccio un po' più fatica a dar loro attenzione, ad ascoltare in primo luogo me stessa. Questo è stato un anno incredibile, ha messo a dura prova nervi e pazienza, e purtroppo la situazione ora ci sta nuovamente mettendo davanti a limiti e regole che mi sembra facciamo tutti quanti fatica a tollerare. Non voglio entrare nel merito della questione, né a livello sanitario né, soprattutto, politico. So soltanto che viviamo in un Paese che avrà un milione di problemi ma anche un milione di ricchezze, e abbiamo sempre goduto della libertà di fare e di muoverci senza rendercene conto. Ora che, di nuovo, la nostra libertà viene in qualche modo limitata, ci sentiamo annaspare, le domande si moltiplicano e le insicurezze vengono al

Frustrazione

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Ci sono delle giornate che ti riversano addosso ondate di liquami. Ti senti soffocare, e annaspi, ma la sporcizia che ti chiude gli occhi, e il naso, e la bocca, è capace di offuscare anche i pensieri. Sa togliere lucidità, e, nonostante la bocca sarebbe meglio restasse chiusa, escono invece parole che mai avresti pensato di voler dire, nemmeno forse a concepire. Parole che per vedere la luce ti costringono a ingoiare tanta merda. E poi ti senti sopraffatta, perché sai che le persone a cui le indirizzi queste parole non le possono comprendere, non capiscono da dove scaturiscono, non hanno gli strumenti per affrontare il loro significato profondo. Perché, accidenti, ci sono delle persone che forse tali parole non le meritano nemmeno, nemmeno le più cattive o rancorose che tu riesca a formulare. A volte le persone sono vicine, le senti come un pugno nel cuore, eppure non sanno afferrare l'essenza più manifesta di te. E allora, all'improvviso, capisci che se anche possono ravanare

Consigli di lettura: IL TEATRO DEI SOGNI di Andrea De Carlo

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Giornalisti e blogger si tuffano su questo sviluppo inaspettato. (...)  La diretta è partita ,  anche se non come si aspettavano,  il tempismo c'è tutto. Solo in questo momento scopro con sorpresa che non ho mai scritto una recensione dei libri di Andrea De Carlo; eppure - chi mi conosce lo sa bene - è un autore che amo molto, uno tra i miei scrittori preferiti, fin dal suo esordio con Treno di Panna . Credo di aver consigliato a chiunque sulla faccia della terra di leggere Due di Due , romanzo che  mi ha cambiato la vita davvero (anche se in quale modo e forma l'ho scoperto soltanto da pochi anni!).  Comunque: è in libreria da poche settimane l'ultima fatica di De Carlo, Il teatro dei sogni , edito da La nave di Teseo. La storia ruota intorno al ritrovamento di un anfiteatro dalle fattezze ellenistiche (ma prontamente rinominato "l'antico teatro italico" in virtù di una sorta di orgoglio nordico), nel giardino di un bizzarro archeologo che lo riporta alla luc

Cartelle, liste e quaderni... Ordine e disordine

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Sono reduce da una "due-giorni" di fatica compulsiva, in cui, dopo mesi trascorsi a pensarci, ho deciso di organizzare e archiviare tutte le fotografie che vagano tra il mio telefono e il Cloud da almeno tre anni.  E uno pensa: va beh, vedrai che problemi. Allora. Nonostante qualcuno negli ultimi anni abbia dichiarato che sono una persona ordinata (concetto che è stato difficile da assimilare, perché ho sempre pensato di me l'opposto), dopo aver gongolato un po' in questa inedita definizione ho dovuto capacitarmi, ahimè, che non è affatto così: il disordine è il mio regno, mentale e fisico. Il mio cervello è un enorme contenitore, dove immagazzino le informazioni tra le più disparate: emozioni, sensazioni, idee, progetti, scadenze, incombenze, impegni, immagini, pensieri, canzoni, ricordi nuovi e vecchi. Certamente questo è un fatto comune, ma la mia mente funziona esattamente come la memoria del mio telefono, ovvero in modo caotico; esiste un modello di archiviazione

Perché diciamo "Rubare un istante"?

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Ve lo siete mai chiesti?  Rubare è uno di quei verbi che immediatamente - per educazione, per retaggio, per ataviche regole di convivenza sociale - il nostro cervello abbina a un significato negativo, a qualcosa di amorale. Anche chi compie l'azione del rubare, normalmente, lo fa con la consapevolezza di andare contro una legge ben più forte di quella scritta. L'atto del rubare, del sottrarre volontariamente qualcosa a qualcuno, è sempre, per l'essere umano, una colpa: non importa se è una spinta dettata dall'emergenza, dall'istinto di sopravvivenza, oppure se è una scelta (imposta o meno); anche chi intraprende la strada della delinquenza, pur giustificandosi con personali vedute (il desiderio di raggiungere un potere, il controllo di certi traffici, l'esigenza di ottenere maggiori benefici con sforzi inferiori), ebbene, lo sa. Tutti sanno che rubare è un atto sbagliato in assoluto , e chi è disposto a farlo è costretto e disponibile a rimodulare la propria et

Consigli di lettura: FEBBRE, di Jonathan Bazzi

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  "Ci scegliamo per compensarci, in modo sano o disfunzionale, ci si incastra usando le ferite originarie." Ho deciso di leggere Febbre , romanzo di esordio di Jonathan Bazzi, perché mi ha incuriosito la sua presenza tra i finalisti del premio Strega, quest'anno. Innanzitutto la novità: sei finalisti anziché cinque - che succede? E poi il tema dell'HIV, forte senza dubbio ma, ahimè, ancora capace di produrre scandalo. Infine, un commento dell'autore, quando è stato intervistato riguardo alla sua presenza tra i finalisti: vincere il premio gli pareva "troppo". Chi è questo scrittore?, mi sono chiesta. Ebbene, sono soddisfatta di aver letto questo libro. Lo consiglio a tutti, a tutti. Con un'accortezza: leggetelo senza pregiudizi, senza paura, con rispetto per quest'anima sensibile che vuole farsi notare, vuole affermare in maniera sfacciata il suo essere se stessa. "Il mio egocentrismo è radicale, ovvero implorante. Aiutami a stare nel mondo,