Ancora sull'amicizia

Il mio 2022 è iniziato con un litigio tra me e un amico.
Si è trattato di un litigio scaturito all'improvviso, per motivi futili, come spesso accade. Al momento mi ha preso una grande tristezza, ma poi, riflettendo con calma, mi sono resa conto che forse quell'amicizia era giunta al capolinea.

L'amicizia è stata al centro dei miei pensieri negli ultimi anni, perché - l'ho raccontato diverse volte - la distanza ha aiutato ad amplificare tanti sentimenti e numerosi bisogni. È anche uno dei temi portanti del mio romanzo, ci ho lavorato molto e quindi, credetemi, ho osservato questo tipo di legame da tutti i punti di vista e sotto ogni risvolto. E ho capito (nel profondo) che le amicizie sono davvero fondamentali nella nostra vita, imprescindibili per l'equilibrio e la serenità personale.
D'altro canto, negli anni per me hanno cambiato prospettiva.

Da ragazza tendevo a evitare il confronto. Temevo le discussioni con i compagni, con gli amici. Ero terrorizzata dalle rotture. A volte snaturavo me stessa pur di evitare spiacevoli distacchi che, comunque, ci sono stati: è inevitabile, è normale. Questo atteggiamento però mi ha aiutato a imparare ad ascoltare, e a mettermi nei panni degli altri. Cercavo di prendere il "pacchetto completo", pregi e difetti delle persone, e in diversi modi giustificavo atteggiamenti a volte anche non rispettosi con il fatto che la natura delle persone si esprime anche così, in maniera non sempre piacevole, non sempre accogliente. 
Da un lato è stato un ottimo training per me, dall'altro mi ha penalizzata: a furia di essere tollerante con gli altri diventavo sempre meno tollerante con me stessa.

Anche oggi non amo particolarmente i litigi, ma non mi tiro più indietro quando è il momento di un confronto. Non ho più paura di dire la mia, e nemmeno delle critiche. E credo che gli amici di oggi, quelli che mi stanno accanto ormai da decenni, siano in grado di fare sfuriate e poi di cercare un riavvicinamento, perché in fondo maturare significa anche imparare a essere consapevoli, comprendere quando si sbaglia, quando tendere la mano.

Purtroppo, mi sono trovata nel mezzo di un'eccezione. Dopo quasi trent'anni, dopo un litigio che ha del demenziale per i motivi da cui è nato, arrivo alla conclusione che forse questa rottura era necessaria. Perché tutto ciò che ho appena scritto è vero, ne sono profondamente convinta, ma solo quando è condiviso. Quando la consapevolezza è a senso unico viene a mancare la base su cui costruire, su cui lavorare. 
Sono per la libertà, ma anche per il rispetto.
Non tollero le offese se sono gratuite.
Non tollero i giudizi sparati per ferire.
Soprattutto, non tollero le amicizie di comodo.

Non ho più bisogno di avere intorno "persone". Ho bisogno di avere intorno persone che desiderano avere uno scambio con me. Che desiderano andare avanti.
L'affetto non si cancella. Almeno, per me è difficile consentire al rancore di trasformare l'affetto in odio. Però è vero anche che l'affetto non è sufficiente, e che chi si costringe, si impunta, a stare immobile per non migliorare, per non cadere, è qualcuno di cui io non ho bisogno.
Amo i fragili, coloro che cadono e che poi sanno rialzarsi. Forse perché lo sono anche io, una fragile: una che cade tante volte, ma poi piano piano si rimette in piedi e osserva, e se ha ferito o ferisce chiede perdono, e cerca di modificare il suo atteggiamento. Per ferire gli altri il meno possibile e per migliorarsi.

Non so se trent'anni di affetto e di amicizia possono essere cancellati da una discussione, non lo credo. So però che quando la discussione è solo una scusa, un motivo per affermare la propria posizione, la propria immobilità, il proprio diritto a essere giustificati sempre e comunque perchè «Io sono fatto così!»... No, non mi basta più.

Probabilmente, crescere significa anche scegliere quali aspetti nutrire. Ogni tanto, anche in natura bisogna tagliare i rami secchi.
Senza rancore, senza tristezza: si va avanti.

Anche quest'anno, quindi, il tema dell'Amicizia pare essere motivo di approfondimento per me. E voi, che ne pensate?
Io a questo punto vi lascio con qualche titolo, giusto per non smentirmi! 
Una piccola selezione di libri sull'amicizia, che a mio parere vale la pena leggere:


Andrea De Carlo,
Due di Due
La Nave di Teseo
pagg. 499 (Illustrato dall'autore)
€ 19,00

(uno dei miei libri preferiti da sempre...)

***


Niccolò Ammaniti,
Io non ho paura
Einaudi,
pagg. 230, € 14,00

***


Ferenc Molnàr
I ragazzi di Via Pal
Feltrinelli,
pagg. 208, € 9,00

(NB: esiste in numerose edizioni e traduzioni, anche con il titolo, forse più noto: I ragazzi della via Pal)

***


Primo libro della quadrilogia:

Elena Ferrante,
L'amica geniale
Edizioni e/o
pagg. 400, € 16,00

***


Paolo Cognetti,
Le otto montagne,
Einaudi
pagg. 200, € 13,00

***


Valérie Perrin,
Tre
Edizioni e/o
pagg. 624, € 19,00

***


Silvia Avallone,
Un'amicizia
Bur Rizzoli
pagg. 444, € 19,00

***

E infine, permettetemi... In una carrellata di romanzi sull'amicizia non può mancare il mio:


Laura Moreni,
Siamo come le lumache
Bertoni Editore
pagg. 468, € 19,00

***

Buona lettura!
Baci,
L.




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