Le parole



Da Cicerone a Silente, passando per Umberto Eco, la parola è al centro di indagine, è oggetto di ricerca e di riflessione, è stimolo strutturalista, è discussione semantica e semiotica. E'... cos'è

Cosa sono le parole?

Tralascio tutte le implicazioni fideistico-religiose, perché quelle sono troppo intime e importanti per discuterne qui.

Mi piace però trovarmi d'accordo con tutti questi maestri, del passato e non solo, nel dire che la parola è importantissima, è quasi dotata, di per sé, di poteri magici. E come negarlo? Le parole creano tutto, sono il medium più immediato e diretto tra la nostra fantasia e le altre persone, danno forma alle immagini che ci sorgono in testa, esprimono il nostro sentire e la nostra indole. E' vero, è vero. 

Le parole sono il primo metodo di comunicazione per noi esseri umani. Non l'unico, ovviamente. Ma le parole fanno il mondo, perché fin da bambini ci abituiamo ad abbinare una forma ad una parola; per dirla tecnicamente: un significato ad un significante. 

Eppure, nell'epoca della massima espansione tecnologica, nel momento storico in cui ognuno di noi sa consultare il web, interagire con altri tramite i social, fare la spesa senza uscire di casa... Ecco che si smette di leggere e di scrivere. Ecco che perdiamo l'uso della parola. Non siamo più capaci di parlare uno con l'altro, faccia a faccia. L'arte della conversazione si è persa tra una tastiera e uno schermo. E anche quando siamo obbligati a farlo non ne siamo più in grado. La capacità di usare il lessico è scesa in maniera sconvolgente, la grammatica non è più quasi una materia scolastica, figuriamoci un'arte. Ma saper usare una consecutio, anche se in maniera non consapevole, è una delle stabilità che tiene l'Uomo ancorato al mondo, che dà l'effetto del tempo che passa, che ricorda al nostro intimo una cosa fondamentale: ad ogni azione corrisponde una reazione. 

Amo le parole, e amo usarle. E non ho alcuna intenzione di smettere! 
L.



"...Credo che se decidessi di non tornare, potresti... diciamo... prendere un treno".
"E dove mi porterebbe?"
"Avanti".
S.

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